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Cronaca

Napoli. Paura in strada: camion si ribalta passando sotto una sopraelevata

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L’incidente è avvenuto qualche giorno fa a Napoli quando un camion, passando sotto una sopraelevata, si è ribaltato, a poca distanza dalla zona portuale.

L’autista stava attraversando il breve tunnel che passa sotto una sopraelevata quando, forse perché troppo alto o per un errore di distrazione, ha finito per urtare proprio la stessa strada superiore facendo sganciare il container che trasportava, che ha finito per ribaltarsi.

La vicenda è accaduta qualche giorno fa tra i quartieri della zona industriale e quella portuale. Ma il video ha iniziato a circolare soltanto oggi, dopo che il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli lo ha diffuso sui suoi canali social.

“Abbiamo denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine, vogliamo che si verifichi se l’incidente è stato causato dall’imperizia dell’autista, dalla mancata osservanza dei protocolli o da altro“, ha spiegato Borrelli.

Quello degli autotrasportatori è un lavoro necessario ed indispensabile ma che deve essere sottoposto continuamente a rigidi controlli, per la loro stessa incolumità e quella di tutti gli altri“, ha concluso il consigliere regionale.

Tanta paura ma nessuna grossa conseguenza: l’intervento delle forze dell’ordine e dei tecnici per recuperare il container e mettere in sicurezza la zona, si è concluso per fortuna senza particolari problemi.

Illeso anche l’autista, il quale tuttavia dovrà spiegare come abbia fatto a causare l’incidente: non è escluso che possa non aver visto i cartelli di altezza minima che si trovano prima del passaggio, oppure che abbia casualmente urtato la parte superiore a causa di una manovra sbagliata.

 

 

 

Cronaca

SANT’ANTIMO. Voti e Camorra. Condannati i fratelli dell’ex Senatore Cesaro e l’Ing. Claudio Valentino

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SANT’ANTIMO – Nella giornata di ieri, i giudici della terza sezione penale del tribunale di Napoli hanno emesso 21 condanne di colpevolezza nel processo per accordi politico mafiosi al comune di Sant’Antimo, con al centro anche le figure di Antimo, Aniello e Raffaele Cesaro, fratello dell’ex senatore di Forza Italia, Luigi Cesaro, noto alla storia come Giggin ‘a purpett.

Antimo Cesaro è stato condannato a 11 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato, mentre Aniello e Raffaele Cesaro hanno ricevuto una condanna a 10 anni e 6 mesi di reclusione per concorso esterno.

Condannato anche il dirigente comunale, originario di Casagiove e attivo in passato anche nei comuni di Villa Literno e Orta di Atella, Claudio Valentino.

L’ingegnere casertano, ritenuto l’interfaccia del clan Puca nell’Ufficio Tecnico di Sant’Antimo era imputato per il reato di concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso.

Valentino è stato condannato a 13 anni.

Assolto, invece, Corrado Chiariello, ex candidato sindaco a Sant’Antimo.

le condanne:

Pasquale Puca: 5 anni e 6 mesi; Luigi Abbate: 5 anni e 6 mesi; Cesario Bortone: 13 anni e otto mesi; Nello Cappuccio: 11 anni e 5 mesi; Francesco De Lorenzo: 16 anni e sette mesi; Raffaele Di Lorenzo: 8 anni e 7 mesi;
Francesco

Di Spirito: 10 anni e 5 mesi; Raffaele Femiano: 11 anni e 10 mesi; Ferdinando Pedata: 4 anni; Camillo Petito: 15 anni e 2 mesi; Lorenzo Puca: 13 anni e 6 mesi; Luigi Puca (classe 1962): 11 anni; Luigi Puca, classe 1995: 11 anni e 6 mesi; Alessandro Ranucci: 9 anni e 3 mesi; Filippo Ronga: 13 anni e 8 mesi; Agostino Russo: 15 anni e 9 mesi;
Francesco Scarano: 13 anni e 4 mesi.

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Cronaca

Barra, 46enne perde la vita dopo forte esplosione nel suo garage

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All’ora di pranzo, in un garage di via Cupa Vicinale Bolino, nel quartiere Barra, è stata registrata una forte esplosione.
A 20 metri dal locale, a quanto pare sbalzato per l’esplosione, c’era il corpo senza vita del proprietario, Vincenzo Roselli,  napoletano, classe 1977.

Le indagini sono in corso da parte dei carabinieri della compagnia Poggioreale coordinati dalla procura di Napoli per ricostruire la dinamica dell’evento

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Caivano

Stupro di Caivano, chiesti 12 e 11 anni per i due maggiorenni del branco

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12 anni e 11 anni e 4 mesi di reclusione per i due maggiorenni ritenuti coinvolti nelle violenze sessuali subite due cuginette di 12 e 10 anni di Caivano.
E’ quanto richiesto dalla Procura di Napoli Nord, avanzata oggi dal Pubblico Ministero, Giuseppe Vitolo, al termine della requisitoria nella quale è stato evidenziato soprattutto l’aspetto umano e sociale del comune dell’hinterland caivanese in cui l’assenza dello Stato è evidente, secondo quanto sottolineato proprio dal pm.

Per il Sostituto Procuratore di Napoli Nord il personaggio perno delle violenze sarebbe stato il 18enne Pasquale Mosca, per il quale ha richiesto 12 anni di carcere perché non sussistenti le attenuanti generiche; 11 anni e 4 mesi è – invece – la richiesta formulata per Giuseppe Varriale, 19enne.

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